Oggi è l’#InternationalTigerDay, la Giornata Mondiale istituita dalle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza sulla necessità di salvaguardare questa specie a rischio estinzione, il cui ruolo è fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema della foresta.
Nel secolo scorso la diffusione della tigre è crollata del 97%; ne rimangono allo stato brado meno di 3.500 esemplari. Le cause principali di questa drastica diminuzione sono il cambiamento climatico, le attività umane che incidono sul loro habitat naturale e sulla disponibilità di prede e il bracconaggio.
In molte regioni montane l’aumento della temperatura negli ultimi decenni è stato superiore all’incremento medio globale. Lo scioglimento e il ritiro dei ghiacciai è il risultato più visibile del riscaldamento globale in queste aree, ma appunto non è l’unico.
Temperature medie più alte, ondate di calore, incendi, siccità, cicloni e alluvioni stanno trasformando l’habitat montano con conseguenze negative per piante, animali e comunità che vivono in prossimità. Il diboscamento, l’espansione dell’agricoltura e degli insediamenti umani nelle zone forestali contribuiscono a ridurre ulteriormente l’area adatta alla sopravvivenza della tigre e delle altre specie a rischio. Comunità montane e animali selvatici vengono così a trovarsi in conflitto per le risorse naturali e lo spazio in cui vivere. Attualmente circa il 16% della popolazione umana vive nelle regioni di montagna e, dipendendo spesso unicamente da raccolto e bestiame, si trova ad affrontare grandi difficoltà a causa di stagioni secche e calde più lunghe ed eventi meteorologici imprevedibili sempre più frequenti. Rispondere ai cambiamenti climatici può quindi contribuire a risolvere allo stesso tempo anche il rapporto uomo-natura.
Il Programma Ambientale delle Nazioni Unite – UNDP ha avviato il piano Vanishing Treasures – Tesori in via d’estinzione, che è finanziato dal Granducato del Lussemburgo e coinvolge una serie di partner internazionali. Vanishing Treasures affronta l’emergenza climatica e la perdita di biodiversità, concentrandosi su tre specie-chiave per gli ecosistemi delle regioni montane che sono in via di estinzione: la tigre reale del Bengala, il leopardo delle nevi e il gorilla di montagna. Cercando di salvare queste specie a rischio, il progetto lavora per preservare gli habitat di montagna e rafforzare la resilienza delle comunità locali.
L’obiettivo del programma è aumentare le conoscenze relative agli impatti diretti e indiretti del cambiamento climatico sulle specie in via di estinzione e sulle comunità locali e integrare queste conoscenze in una gestione intelligente degli habitat di montagna per migliorare la capacità di adattamento degli ecosistemi montani, proteggere le specie-chiave e sostenere le comunità.
Le azioni messe in atto nell’ambito di questo programma includono ad esempio: formare persone in grado di gestire la conservazione della fauna nelle aree protette tenendo conto dei cambiamenti climatici; migliorare la comunicazione e le sinergie tra climatologi e professionisti che si occupano di conservare la biodiversità; sviluppare un approccio infrastrutturale che includa il ripristino degli habitat naturali e allo stesso tempo vada ad aumentare la produttività dell’agricoltura e a fornire mezzi di sostentamento alternativi alle comunità che devono affrontare gli impatti del cambiamento climatico.
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